Caro Mario

25 agosto 2018

Caro Mario,

l’ultima volta che ti ho visto è stato quando mi dicesti che stavi per ricoverarti per un piccolo intervento. Niente di importante pensai visto che lo stavi affrontando non con particolare apprensione.

Poi gli eventi si sono maledettamente accavallati e da quella “piccola operazione” non ti sei più svegliato fino ad ieri l’altro sera quando la vita ti ha chiuso, forse troppo presto e forse troppo in modo repentino, la porta in faccia, lasciando il tuo Andrea e la tua Mara, soli.

A piangerti!

Mi ricordo quando ti conobbi al di là di quel filo di ferro che recintava il campino, non eri un giocatore e neanche un allenatore ma eri un semplice appassionato di pallavolo che proprio in quegli anni solo vedendola giocare ti innamorasti di essa, dei suoi gesti, del suo modo pulito e divertente di mettere gli uni contro gli altri. Com’era il tuo spirito, com’era il tuo carattere: forte e burbero ma anche e sopratutto dolce e conciliante.

Da lì a diventare dirigente della Folgore il passo fu breve, quasi scontato ed in questo ruolo sono sicuro che da subito ti sentisti gratificato ed anche apprezzato. Non eri un “fighino” che aveva fatto il liceo ma eri tosto, determinato, decisivo nelle tue scelte e la Folgore ne cominciò da subito a trarre linfa importante.

Con te la Società crebbe di livello, di importanza, mirando sempre più in alto ed aumentando ogni anno il numero dei giovani che sceglievano la pallavolo.

Poi forse anche per questa ebrezza di crescita, alcuni fatti ancora oggi incomprensibili, fecero sì che ti allontanasti da San Miniato per portare altrove la tua voglia di fare, la tua esperienza, la tua passione per il “nostro” sport.

Io in quei giorni non apprezzai quella tua scelta, mi sembrò come un arrendersi a certe realtà e fin da subito iniziai a tessere la tela affinché diventasse realtà il tuo ritornare alla “tua” Folgore.

E la mia opera di…tessitore alcuni anni più tardi ebbe il meritato successo anche se ho sempre creduto che quello fosse un piccolo sogno che covava in te.

Dopo il tuo ritorno a San Miniato la Folgore ha vissuto anni davvero splendidi, oltre alla quantità in questi ultimi anni sono arrivati anche risultati eloquenti ed in questa magia ti ho visto più volte come primo attore, anche se ho avuto con te discussioni e piccole polemiche sul modo di condurre la Società, diverbi su cosa si intende…. portare i giovani a fare lo sport. Tutte situazioni che però non facevano che rafforzare la nostra stima reciproca e che da esse sgorgavano più forti che mai indirizzi da percorrere, mete da raggiungere, risultati da ottenere.

Poi alcuni anni fa mi sono arreso alla Folgore che cambiava, ho tirato i remi in barca ed ora la seguo da distanza. Te invece, in maniera davvero ammirevole, sei rimasto la tuo posto, come un vero capitano della nave, non sei sceso.

E’ stato il destino che ti ha fatto naufragare.

Sai, Mario, come faccio sempre con le persone che per me valevano e contavano tantissimo e che sono volate via, non verrò a salutarti guardandoti nel fondo di una tristissima bara.

Non vorrò assolutamente che quella debba essere l’ultima immagine che rimane in me di Mario Bacchi.

Vorrò ricordarti in maniera assolutamente diversa.

Addio Mario, addio amico mio!

Mario Maltinti

 


Comments

  1. Riccardo Taddei - 26 agosto 2018 at 11:44

    Bella, Mario! Toccante come sempre. Si, da oggi siamo veramente più soli e mi /ci mancherà tremendamente. Che voglia che avrei di una delle nostre proverbiali litigate con due chiorboni come voi due, forse tre.

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  2. Alessandro bigicchi - 1 settembre 2018 at 9:19

    Solo ora apprendo la notizia sono triste e addolorato perché mario aveva ancora molto da dare a tutti noi, credo che per il mondo delle pallavolo sia una grande perdita, un abbraccio di cuore alessandro bigicchi

    Rispondi

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