STACCHINI: Una storia lunga e piena di ricordi

23 settembre 2017

Se andate in giro per l’Italia intera e parlate con un pallavolista chiedendo del Trofeo Francesco Stacchini è molto molto probabile che sappia che quel torneo si fa in Toscana e che è in vita tanto tempo….magari vi dirà “ne ho sentito parlare”.
Perché cari amici il nostro torneo quest’anno raggiunge la 43° edizione.
Pensate che a San Miniato sono 43 anni che prima ci mettiamo i panni da lavoro per organizzare il tutto, poi indossiamo l’abito nuovo per festeggiare con le squadre e con gli amanti della pallavolo l’evento.

L’idea nacque perché non volevamo dimenticare un nostro atleta che ci aveva lasciato troppo presto e pensiamo di aver fatto la scelta giusta nel lontano 1974 quando cominciammo a chiamare le squadre della zona al vecchio “campino del prete”.
Successivamente cominciammo a pensare in grande provando ad invitare squadre di fuori regione. Alcune accettarono subito il nostro invito decidendo di disputare i match sotto l’asfalto illuminato da quattro grossi lampadoni e con delle bellissime strisce bianche. Noi tutti, intesa come società, gonfiavamo il petto, molto orgogliosi.
Era il primo rollio che portò al definitivo decollo.

Con gli anni tutto diventò più bello e più famoso grazie anche all’avvento del Palazzetto dello Sport di Via Fontevivo.
Struttura accogliente che ci portava sogni e speranze future e che fu degna erede del “campino” dove i match si sviluppavano in alcuni casi addirittura in condizioni avverse.
Automaticamente lo “Stacchini” beneficiò di questa struttura e rimboccandoci le maniche ancora di più riuscimmo a far arrivare a San Miniato le formazioni dei club più importanti d’Italia. Squadre mitiche come la Panini Modena o la Santal Parma, successivamente divenuta Maxicono, la Robe di Kappa Torino, la Tartarini Bologna o arrivando ai giorni più vicini a noi l’Alpitour Cuneo o l’Itas Diatec Trentino. Tutti arrivavano con i loro atleti famosi da ammirare ed il palazzetto risultava sempre gremito.
Organizzare il torneo ci ha fatto conoscere tanta gente importante che mostrava sempre di apprezzare i minuti con noi, persone semplici al loro cospetto, per un aperitivo o per un pezzo di bistecca a parlare del torneo, della pallavolo, della Folgore e perché no anche del futuro di tutto questo. Le gesta tecniche dei “grandi” giocatori e lo stare a parlare con quegli allenatori o quei dirigenti sono il ricordo più indelebile e più bello che io, ma sicuramente tutti i dirigenti che si sono avvicendati in questi anni, sono sicuro portino ancora dentro di loro.

Con il passare degli anni il torneo diventò “troppo” importante, “troppo” impegnativo per organizzazione e costi e quindi dovemmo fare delle scelte dolorose. A posteriori in tanti, compreso me, pensano che la metamorfosi e il passaggio ad una manifestazione sempre importante a livello nazionale però per squadre giovanili sia stata una buona scelta.
C’è sempre la voglia e la soddisfazione di venire a San Miniato a giocare il Trofeo “Stacchini” anche negli occhi degli atleti giovani, vero e proprio passaggio di testimone fra gli atleti bravi e famosi a questi giovanissimi che sognano di togliersi tante soddisfazioni con la pallavolo nel loro prossimo futuro.

Per questo 2017 ben nove squadre saranno a San Miniato a giocarsi il trofeo.
Sarà come detto il numero 43 sapientemente diretto da dirigenti attuali, giovani e pieni di voglia di fare.
A loro un ringraziamento ed un augurio…che qualcuno con il tempo apprezzi veramente il loro lavoro.

Una volta un dirigente trovato in una palestra, di cui non ricordo il nome, mi disse che “se nella zona ci sono tantissime squadre che fanno pallavolo anche a livello qualitativo importante, un grazie lo devono senz’altro anche al torneo più vecchio e più importante d’Italia, lo “Stacchini””.
Anche quelle parole me le tengo strette in fondo all’animo ed al mio cuore insieme alla soddisfazione di aver un po’ fatto conoscere attraverso un semplice torneo la mia città e la sua storia e quella di Francesco.

Mario Maltinti


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